«Il Mediterraneo sia area di pace»

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Il sindaco Nicola Sanna questa mattina ha portato i saluti all’incontro organizzato dall’Ordine forense di Sassari e che ha avuto come ospite d’onore il premio Nobel per la pace il tunisino Abdelaziz Essid.

Sassari_al verdi premio Nobel paceSASSARI 19 marzo 2016 – «Questa è una città che settecento anni fa, con i suoi Statuti, si rese Comune libero all’indomani della crisi del feudalesimo. Settecento anni vissuti contemporaneamente con la storia dei Paesi del Mediterraneo, in questa grande area che sembra enorme. E appare tale perché ci sono tante lingue, tante religioni diverse, tanti modi di pensare diversi e questa diversità è la ricchezza del nostro fragile pianeta e noi dobbiamo essere in grado di coltivarla, conoscerla e non averne paura».

Così il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha aperto il suo discorso di saluto all’incontro che, dal titolo “Il ruolo dell’Avvocatura nei cambiamenti sociali” e organizzato dall’Ordine forense di Sassari, si è svolto questa mattina al Teatro Verdi. Ospite d’onore il premio Nobel per la pace 2015 il tunisino Abdelaziz Essid.


L’avvocato Abdelaziz Essid fa parte del “
Quartetto per il dialogo nazionale tunisino”, un gruppo formato nell’ottobre del 2013 dall’Ordine degli avvocati e da altre tre organizzazioni della società tunisina (l’Unione generale tunisina del lavoro, la Confederazione tunisina dell’industria e la Lega tunisina per la difesa dei diritti dell’uomo) che avevano contribuito in misura rilevante al successo della “Rivoluzione dei Gelsomini”, le grandi manifestazioni popolari che nel, 2011, misero fine a più di 20 anni di potere di Zine Abissine Ben Ali, favorendo il dialogo fra cittadini, politici e classi dirigenti.


«Quello che sta avvenendo in questi anni – ha ripreso il sindaco – ci porta davanti a benefici e a maggiori responsabilità. Questa è una città circondata dagli ulivi e di olio che, in questi giorni è oggetto di una polemica, ingiusta. Io vedo quest’olio che arriva dalla Tunisia come un olio della pace. Quel ramoscello di ulivo che trasformato in olio non deve parlare alla pancia degli egoismi ma alle menti e che deve avere una sua caratterizzazione un suo marchio identificabile: l’olio della pace e della democrazia tunisina».

«Noi dobbiamo avere la responsabilità di sapere che aiutare la democrazia tunisina significa anche fare il sacrificio di accogliere i loro prodotti e sostenerli. L’Italia è uscita da un periodo di crisi e di terrorismo credendo nei valori fondamentali della democrazia, tenendo fede ai propri principi di libertà e rappresentanza popolare. E allora, l’esempio che dobbiamo dare come Italia e Unione europea è che questa grande area del Mediterraneo sia area della pace», ha concluso Nicola Sanna.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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