Izs, cresce l’attività nel biennio 2012-2013

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Aumentano le analisi effettuate nei laboratori dell’Istituto di via Duca degli Abruzzi, e gli esami accreditati passano da 92 a 125. Incrementata anche la produzione di vaccini.

 

Izs_attività 2013-2013_01SASSARI 9 maggio 2014 – In soli due anni le analisi effettuate dall’Izs sono passate da 787 mila nel 2012 e a oltre 950 mila nel 2013. L’attività, inoltre, è cresciuta qualitativamente passando da 92 a 125 analisi accreditate, si è aggiunto un investimento di circa 3 milioni in ricerca che ha consentito di dare risposte occupazionali con l’impiego di borsisti e, ancora, sono stati realizzati investimenti anche in nuove apparecchiature. Sono i numeri dell’attività dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna che, dal 2012 al 2013, ha mostrato un positivo trend di crescita.

 

L’attività è stata presentata questa mattina nella sala riunioni dell’istituto di via Duca degli Abruzzi a Sassari, alla presenza del direttore generale Antonello Usai, del presidente del cda dell’Izs Giovanni Carboni, del consigliere del cda Michele Pala e dei direttori amministrativo e sanitario Giorgio Tidore e Paola Nicolussi. Erano presenti anche i capi dipartimento delle strutture dell’istituto.

 

I dati elaborati dall’Izs Sardegna mostrano come il numero maggiore di analisi nel 2013 (953.255) sia stato effettuato nelle strutture di Sassari (463.828) quindi a seguire Oristano (171.094), Cagliari (157.330), Nuoro (156.022) e Tortolì (4.980). Il 74 per cento delle analisi effettuate (709.091) nel 2013 derivano da attività programmata, cioè i piani di eradicazione, mentre il 26 per cento (244.164) rientra tra l’attività non pianificata.

La maggior parte delle richieste, pari all’84 per cento del totale, è arrivato dalle Aziende sanitarie locali della regione, con un incremento di oltre centomila richieste dal 2012 (430.022) al 2013 (545.000). Quindi una fetta consistente di richieste è arrivata dall’Associazione regionale allevatori (Ara) che da sola rappresenta il 5 per cento, e ancora i veterinari liberi professionisti che vedono salire le loro richieste da 10.258 nel 2012 a 12.175 nel 2013 (3 per cento del totale). A seguire trovano spazio anche Università, altri utenti convenzionati, enti regionali (Agris, Ente foreste), forze dell’ordine (carabinieri, Nas, Polizia, Corpo forestale, Guardia costiera, vigili del fuoco, esercito), Ministero di Grazia e giustizia, canili comunali e ospedali.

Il sangue è la tipologia di campione più consegnato nelle sedi dell’Izs (465.931), seguito dall’emosiero (56.895), quindi dai campioni di muscoli (39.697), dagli organi (27.594), dal latte (27.586) e così via.

Dal punto di vista della qualità, nel biennio 2012-2013 l’Izs registra un aumento delle prove accreditate attraverso il sistema internazionale Accredia, che passano da 92 a 125. Sono le più rilevanti per l’attività di prova e con esse, nel 2013, sono stati eseguiti 672.518 esami, circa il 70 per cento del totale. Molte delle prove accreditate sono impiegate in più laboratori e più sedi, in modo che il livello qualitativo del servizio reso all’utenza sia uniforme nel territorio.

«C’è stata una crescita scientifica omogenea in tutte le strutture dell’Istituto – afferma il direttore generale dell’Izs Antonello Usai – da quelle centrali a quelle territoriali. Questo per garantire la qualità delle prestazioni in tutta la Sardegna e per ridurre i tempi di risposta. I dati dimostrano quanto sia alto il livello di qualità delle analisi effettuate nei nostri laboratori».

 

Il direttore generale si è quindi soffermato sui bilanci. «Quelli riferiti agli anni 2012-2013 – ha detto – si sono chiusi in attivo, nonostante ingenti risorse siano state destinate alla realizzazione di nuove strutture come il terzo lotto di via Vienna, le ristrutturazione e gli ampliamenti delle sedi di Cagliari, Oristano e Nuoro».

Quindi Antonello Usai ha voluto ricordare come, al momento, l’Izs sia l’unico ente sanitario della Sardegna che, a maggio e ottobre del prossimo anno, parteciperà all’Expo 2015, l’esposizione mondiale sull’alimentazione e la salute e che avrà come titolo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. L’Istituto sarà presente con la rete degli Istituti zooprofilattici d’Italia.

 

 

I DATI SULLE ATTIVITÀ

Nel settore della Sanità animale gli specialisti dell’Istituto zooprofilattico sono stati impegnati in analisi relative a malattie oggetto di piani di eradicazione e sorveglianza che hanno inciso per il 74 per cento dell’attività.

Per le malattie dei bovini, tra tubercolosi bovina, brucellosi bovina, leucosi bovina enzootica ed encefalopatia spongiforme trasmissibile, sono stati esaminati oltre 57 mila campioni. Attività elevatissima anche per quanto riguarda le malattie degli ovini e dei caprini, con analisi per la brucellosi ovina e caprina che ha portato all’esame di oltre 128 mila campioni, all’effettuazioni di oltre 66mila prove diagnostiche per la febbre catarrale maligna (blue tongue), e oltre 9 mila e 700 test rapidi e analisi su quasi 16 mila e 200 campioni per la scrapie.

Notevole l’attività svolta dall’Izs sulle malattie dei suini: peste suina africana, peste suina classica, malattia vescicolare del suino, malattia di Aujeszky.

Per quanto riguarda la peste suina africana, un piano di eradicazione viene svolto annualmente su tutto il territorio regionale. In base gli ultimi decreti regionali emanati nel 2012, tutte le aziende suine sono sottoposte a controllo sierologico almeno una volta all’anno. Il piano prevede inoltre anche il controllo dei cinghiali abbattuti durante la campagna venatoria e dei suidi ferali e selvatici trovati morti. Sono state oltre 135 mila le prove effettuate sui campioni di suini mentre oltre 14 mila quelle realizzati su campioni di cinghiali.

Nell’ambito dei piani di sorveglianza si segnala l’attività di controllo per la malattie degli equini (anemia infettiva equina ed encefalopatia equina da virus West Nile) e per la malattie del pollame (influenza aviare e salmonellosi).

Tra le malattie oggetto di attività non pianificata (26 per cento dell’attività), l’Izs ha svolto numerose analisi per le mastiti bovine, mastiti ovicaprine, la paratubercolosi, le malattie parassitarie, la lenti virosi, altre malattie virali, sugli animali da affezione, sulla fauna selvatica, e analisi per la leptospirosi. Per quest’ultima, scrivono gli esperti dell’Istituto “G. Pegreffi”, i dati di attività indicano una diffusione della patologia in numerose specie animali e suggeriscono l’adozione di alcune misure di tipo profilattico, come l’utilizzo di vaccini per gli animali maggiormente a rischio e per le categorie professionali più esposte, come anche l’abolizione della promiscuità tra specie animali diverse e tra domestici e selvatici. Tra le positività degli oltre 3mila campioni esaminati in evidenza le 53 riscontrate sui cani, le 156 su cinghiali, 2 su suini, 1 su bovini e 21 sull’uomo.

Una citazione merita anche l’attività di controllo sul virus di Schmallenberg che, nel periodo di novembre–dicembre 2012, è comparso per la prima volta in Sardegna colpendo 85 allevamenti ovini e causando la nascita di numerosi agnelli malformati. Nel corso del 2013 questa patologia non si è ripresentata clinicamente ma è proseguita l’attività di ricerca progettata nel 2012 nell’ambito delle ricerche correnti dell’Istituto e vede la struttura complessa di Sanità Animale e quelle territoriali ampiamente coinvolte.

 

Nel settore della sicurezza alimentare, l’Izs è stato impegnato per garantire la salubrità degli alimenti di origine animale in un’ottica di filiera: dalla carne ai prodotti lattiero caseari, dalle uova ai molluschi e agli altri prodotti ittici, quindi ancora dai grassi e oli alle zuppe, dai cereali e prodotti di panetteria alla frutta e verdura, dalle spezie e caffè alle bevande non alcoliche, dal vino e altre bevande alcoliche ai gelati, dal cacao alla frutta secca, dai prodotti di gastronomia a quelli destinati alla prima infanzia, dagli additivi ai prodotti destinati a entrare a contatto con gli alimenti, quindi le acque minerali. Nell’ambito del Piano regionale alimenti sui 1.610 campioni analizzati 60 sono risultati irregolari, presentando contaminazioni di tipo microbiologico come salmonella e Lysteria monocytogenes.

In questo settore, inoltre, gli esperti dell’Istituto di via Duca degli Abruzzi sono stati impegnati in specifici controlli derivanti da una serie di piani nazionali e regionali. Tra questi il Piano nazionale residui (nel 2013 sono stati prelevati 1028 campioni per un totale di 1357 controlli analitici. Il numero di esami eseguiti nel 2013 è in linea rispetto a quanto effettuato nel 2012, 1420 esami); l’Extra piano micotossine, per il controllo sul mercato zootecnico di produzioni contaminate da micotossine (2013, sono stati prelevati 411 campioni, ripartiti  in 105 mangimi, 295 campioni di latte e 11 formaggi. Nel totale sono state riscontrate 10 non conformità e 2 superamenti del livello d’azione per aflatossina M1 nel latte e 6 non conformità per l’aflatossina B1 in  mangimi); il Piano nazionale alimentazione animale finalizzato a fornire garanzie di salubrità, sicurezza e qualità dei prodotti di origine animale, tramite il controllo ufficiale dei mangimi; il Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di Organismi geneticamente modificati negli alimenti che ha lo scopo di programmare, attraverso criteri uniformi, le attività mirate alla verifica delle conformità degli alimenti ai requisiti della normativa comunitaria e nazionale in materia di Ogm e di garantire il flusso di informazioni dalle Aziende sanitarie alla Regione; il Piano di monitoraggio regionale per il controllo degli alimenti irradiati cioè al controllo degli alimenti sottoposti a trattamento con radiazioni ionizzanti. E’ una tecnica applicata dalle industrie alimentari per aumentare il periodo di conservabilità degli alimenti grazie all’azione di riduzione della carica batterica e dell’eliminazione di alcuni batteri che avviene grazie a questo tipo di trattamento; il Piano regionale di controllo ufficiale sulle matrici alimentari, sul commercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitari per garantire il rispetto dei livelli massimi di residui di antiparassitari sugli alimenti di origine animale e vegetale, nonché a valutare l’esposizione dei consumatori; il Piano regionale controllo molluschi bivalvi vivi per la vigilanza e il controllo sanitario della loro produzione e commercializzazione; il Piano di monitoraggio sulla presenza di virus HaV (epatite A) e Norovirus nei molluschi bivalvi vivi, in questo caso i dati ottenuti hanno evidenziato l’assenza di virus HaV in tutti i campioni e una significativa presenza di virus NoV (9 per cento).

In quest’ambito una trattazione a parte meritano i controlli per la Trichinella che, segnalano gli esperti dell’Izs, continua ad essere presente nella fauna selvatica del territorio di Orgosolo e si avvicina pericolosamente ai territori dei comuni limitrofi. Su oltre 38 mila esami sono stati 3 i casi di positività, riscontrati uno su cinghiale (8836 esami) e due sulle volpi (49 esami).

Si aggiunga che l’Izs ha effettuato 366 esami per l’Ufficio veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari (Uvac) e 169 esami per conto dei carabinieri del Nas.

Chiudono gli oltre 20mila esami realizzati per il controllo dei parametri di qualità del latte crudo.

 

Nel biennio 2012-2013 nell’Izs è cresciuta la produzione di vaccini passata da 1.566.802 dosi a 1.970.024.

 

Da segnalare l’attività dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale, che tiene sotto controllo i focolai attivi in tutta la Sardegna, e dei Centri di referenza nazionali (mastopatie degli ovini e dei caprini, produzioni biologiche ed echinococcosi/Idatidosi), che svolgono attività di supporto e conferma anche nei confronti degli altri Istituti zooprofilattici italiani.

Per quanto riguarda l’echinococcosi, il centro di referenza nazionale nel 2013 ha rilevato che su 565 aziende di provenienza degli ovini macellati (8.115) 4407 sono risultati positivi. Quindi ancora su 524 aziende di provenienza dei bovini macellati (26.804) 951 sono risultati positivi.

La malattia, trasmissibile dagli animali all’uomo, ancora oggi rappresenta un problema di sanità pubblica e nel bacino del Mediterraneo è considerata una delle principali parassitosi degli animali in produzione zootecnica. Italia dal 2001 al 2012 sono stati registrati 16.550 ricoveri. Nello stesso periodo, in Sardegna i ricoveri sono stati 2.215, e nel solo 2012 sono stati 99.

 

Il personale dell’Istituto è costituito da figure e ruoli qualificati che permettono all’organizzazione di rispondere con competenza, efficacia ed efficienza alle richieste del contesto in cui l’ente si muove. L’organizzazione cura con particolare attenzione la formazione del proprio personale, attraverso interventi individuali, di categoria, di ruolo e generali mirati all’istruzione, all’addestramento, alla formazione del ruolo.

Nel 2013 quindi un ruolo importante è stato riservato alla formazione che ha visto la realizzazione di 16 progetti certificati Ecm che hanno avuto ben 32 edizioni, un totale di 239 ore e 1194 partecipanti. A questi si sono aggiunti 6 eventi senza crediti Ecm che hanno avuto 7 edizioni, per un totale di 66 ore e 255 partecipanti.

Concludono quindi 11 eventi formativi realizzati in collaborazione con altri enti.

Nel corso del 2013, inoltre, l’Istituto ha ottenuto il riconoscimento di provider Ecm che gli consente di garantire la programmazione e l’erogazione di attività formative certificate e di qualità a tutte le figure sanitarie che hanno l’obbligo di maturare crediti formativi.

Grande spazio trova la ricerca che, tra i compiti istituzionali dell’Izs, ricopre un ruolo strategico nella sanità pubblica. Sono numerosissimi i progetti di ricerca portate avanti delle strutture dell’Istituto a cui si aggiungono un elevato numero di pubblicazioni.

 

Nel corso del 2013, infine, l’ente ha effettuato significativi investimenti, circa 3 milioni di euro, in media e alta tecnologia. Tra questi vale la pena ricordare il collegamento informatico e telefonico  (Voip) tra tutte le sede dell’Izs con notevole riduzioni di costi telefonici. A questi si aggiungono gli investimenti in apparecchiature di ultima generazione per le analisi di laboratorio.

 

 

Il video della conferenza stampa

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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