Il Comune vuole condividere con le associazioni del territorio le finalità del nuovo bando del ministero dell’Interno per i giovani stranieri arrivati in Italia e non accompagnati da genitori e parenti.
Sassari 4 giugno 2016 – L’attivazione di un percorso di accoglienza e inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati, attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di associazioni sociali e di volontariato, istituzioni e organismi pubblici e privati. Sarà questo il tema dell’incontro in programma per venerdì 10 giugno, alle ore 16,30, nella sala riunioni dei vigili urbani di Sassari, in via Carlo Felice.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare e informare le associazioni delle opportunità offerte dai bandi pubblicati dal ministero dell’Interno, per il potenziamento della capacità ricettiva del sistema di seconda accoglienza per i minori migranti arrivati in Italia senza genitori o parenti. L’amministrazione comunale per far fronte al massiccio afflusso migratorio, che ha ormai superato il carattere della “emergenzialità” e assunto connotati di persistenza strutturale, intende partecipare al bando.
«Vogliamo pubblicizzare questo strumento e condividere con tutti gli attori locali le finalità che questo propone – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – quindi incentivare la collaborazione tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nell’accoglienza, nella protezione e nelle attività di integrazione».
A disposizione potrebbero esserci circa 1 milione e 300 mila euro che, nel caso in cui il progetto dovesse essere finanziato, consentirebbero di ospitare 40 minori.
Le domande potranno essere presentate a breve. Il progetto, una volta finanziato, dovrà concludersi entro il 31 dicembre del 2018.
«Con questo progetto – spiega l’assessora alle Politiche sociali Monica Spanedda – è possibile garantire ai minori stranieri accolti nelle strutture l’avvio graduale verso l’autonomia e l’inclusione nel tessuto sociale del territorio. Si tratta, inoltre, di una occasione di sviluppo per il territorio perché potremo ottenere un finanziamento di oltre un milione per inserire i minori».
Secondo quanto previsto dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che mira a valorizzare l’approccio di “accoglienza integrata”, il progetto deve consentire di attivare per i minori una serie di interventi finalizzati al loro collocamento in strutture autorizzate o presso famiglie selezionate, in caso di affido; quindi attivati servizi di mediazione linguistica culturale, iscrizione al Servizio sanitario nazionale, assistenza socio-psicologica e sanitaria, orientamento e tutela legale, regolarizzazione dello status giuridico, insegnamento di base della lingua italiana, inserimento scolastico e professionale e attività di sostegno dell’inclusione sociale e definizione di un progetto socio-educativo.