Un museo per raccontare la storia dei Candelieri

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In commissione Cultura l’assessora Raffaella Sau illustra il progetto della struttura che sarà realizzata nel palazzo della Frumentaria.

Sassari_candelieri in piazza Santa MariaSASSARI 17 novembre 2015 – Camminare, come immersi nella folla, per riscoprire attraverso proiezioni multimediali quell’idea di festa che da secoli si ripete immutata per le vie del centro storico di Sassari, tra i colori, i suoni e i rumori della città che si prepara a sciogliere il voto. E poi, la possibilità di conoscere la storia e leggere i documenti antichi che raccontano le tradizioni di un popolo. È quanto si potrà vivere all’interno del museo dei Candelieri che l’amministrazione comunale di Sassari intende realizzare nel palazzo della Frumentaria. Il progetto è stato presentato questa mattina dall’assessore alle Politiche culturali Raffaella Sau nella seduta della commissione consiliare Cultura, presieduta dalla consigliera Carla Fundoni.

Un progetto complesso, inserito tra le sei azioni previste dall’accordo sugli interventi territoriali integrati (Iti), siglato ad agosto a Cagliari dal sindaco Nicola Sanna e dall’assessore regionale Raffaele Paci.

Per Sassari gli Iti si concentrano nel centro storico con interventi di carattere sociale e di rivitalizzazione delle aree di San Donato e di Porta Sant’Antonio. Per il Comune sono disponibili 15 milioni della nuova programmazione. L’area di San Donato è stata l’unica che, nei precedenti cicli di programmazione, non aveva potuto utilizzare le risorse sia per il rifacimento delle reti che per il suo risanamento.

Si tratta di opere per l’ex mercato civico, la realizzazione del percorso museale dei Candelieri, l’aiuto alle imprese per l’insediamento di botteghe artigiani che valorizzino i mestieri. Sono previsti anche una serie di interventi di ristrutturazione di edifici comunali che sono dati alla collettività, quindi di integrazione tra le diverse etnie che abitano quell’area. Sono interventi che – nell’idea progettuale – aiuteranno quell’area della città a rivitalizzarsi e a favorire l’investimento dei privati.


«Il museo dei candelieri costituisce una delle parti centrali degli interventi – ha detto la rappresentante della giunta comunale – un progetto ambizioso perché deve funzionare da elemento di traino per l’intera area del centro storico».

Il progetto del museo, attraverso il quale si punta anche alla riqualificazione urbana e sociale dell’area di San Donato, prevede una serie di sub-azioni tra le quali il recupero e la riorganizzazione di alcuni spazi di particolare pregio storico da adibire al nuovo percorso museale della Festa dei Candelieri; l’allestimento del percorso museale della Festa dei Candelieri, quindi ancora l’organizzazione di un percorso di preparazione e coinvolgimento del quartiere alla creazione del museo, attraverso un sistema logico di laboratori ed eventi correlati e propedeutici all’allestimento museale, quindi l’organizzazione di attività didattiche.

Il museo sarà strutturato sui due piani del palazzo della Frumentaria, collegati tra loro da un ascensore. Al piano terra, ha spiegato l’assessora, verrà sviluppato un percorso che consentirà al visitatore di “immergersi” nella festa. Un “viaggio” in cui, attraverso un software, saranno visibili i dieci candelieri durante l’intera “faradda”. Una piccola rampa sarà utilizzata per rappresentare l’ingresso dei ceri nella chiesa di Santa Maria in Betlem.

Il piano superiore, invece, dove sono previsti interventi strutturali minimi, consentirà di raccontare la storia dei candelieri. Qui sarà riportata la documentazione storica dei ceri e saranno allestiti dei tavoli digitali didattici che consentiranno di sfogliare libri digitali e mappe interattive.

«Saranno rappresentati i candelieri – ha detto l’assessore – e al centro della sala, invece, sarà realizzata una struttura circolare, con vari ingressi, all’interno della quale il visitatore, anche grazie alle tecnologie multimediali, potrà trovare tutte le informazioni sulla storia dei candelieri, sulle tradizioni, sulla città».

Questa sezione potrà essere realizzata in un secondo momento, è stato detto dalla rappresentante della giunta Sanna, e porterà alla raccolta di un fondo librario e documentale che verrà sviluppato con altri progetti.

L’intero progetto, ancora non definitivo, prevede la ristrutturazione del casotto daziario e della scuola di Sant’Apollinare per scopi didattici e formativi. A disposizione c’è un finanziamento di circa 2 milioni di euro proveniente dai fondi europei.

Per l’avvio dei primi lavori del museo ci sono circa 150 mila euro provenienti da un contributo della Fondazione Banco di Sardegna.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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