Raccolta rifiuti, porta a porta scelta strategica

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Il sindaco Nicola Sanna e l’assessore all’Ambiente Gianni Carbini illustrano i primi risultati ottenuti nell’agro e nelle borgate.

 

Sassari_Il kit per il porta a portaSASSARI 11 agosto 2015 – «Il cambiamento porta sempre con sé un po’ di insicurezza ed è comprensibile che anche la modifica della modalità di raccolta differenziata, da cassonetto a “porta a porta”, possa portare delle perplessità nei cittadini. Ma questo cambiamento è inevitabile se si vuole migliorare». Parole del sindaco di Sassari Nicola Sanna che assieme all’assessore all’Ambiente Gianni Carbini interviene per dare ai cittadini alcuni chiarimenti sul nuovo sistema di raccolta rifiuti.

Un sistema di conferimento, quello porta a porta, diffuso nella maggior parte dei comuni d’Italia e non solo. In Sardegna quasi la totalità dei comuni ha adottato questo sistema mentre a Sassari è iniziato di recente, partendo dai quartieri periferici, e con modalità pressoché identiche al resto d’Italia: la pulizia dei mastelli e dei carrellati condominiali, forniti in comodato d’uso, viene effettuata dall’utenza. A Sassari, a esempio, il “porta a porta” viene già realizzato da due anni con queste modalità e con ottimi risultati a Li Punti.

A Sassari le prime esperienze del porta a porta sono incoraggianti«Da quando è presente il nuovo sistema – afferma Gianni Carbini – a Li Punti la percentuale di raccolta differenziata è stabile intorno al 70 per cento, a Ottava e San Giovanni intorno al 65 per cento. Sono queste zone che fanno da traino, consentendo alla città di Sassari di arrivare all’attuale 45 per cento. Dove è presente il sistema di conferimento con i cassonetti, infatti, le percentuali non superano il 37 per cento. A guardar bene questi numeri il “porta a porta” è una scelta obbligata».

Confortanti anche i primi risultati che arrivano da Campanedda, Tottubella, Villassunta, La Corte-Canaglia.Dai dati a disposizione del Settore Ambiente in queste zone, dove il sistema porta a porta è di recente istituzione, risulta il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata pari al 65 per cento.

«Anche a Sant’Orsola storica e Sant’Orsola sud, dove 39 condomini su 46 si dotati di carrellati, dopo poche settimane si è già raggiunta un percentuale del 65 per cento, situazione che fa ben sperare per il futuro»,aggiunge l’assessore Gianni Carbini.

È prevista un’ulteriore estensione in altre zone, tra queste, dal 28 settembre, Palmadula, Argentiera, Biancareddu. Dal prossimo autunno si prevede Badde Longa-Russeglia e prato comunale.

«L’estensione di questo sistema – afferma il sindaco Nicola Sanna – consentirà di realizzare una sorta di “cintura” del tessuto urbano della città, impedendo conferimenti indiscriminati di rifiuti che provengono dai centri dell’hinterland con l’eliminazione dei cassonetti agli ingressi della città. Ha, di solito, un costo superiore rispetto al conferimento nei contenitori stradali ma, grazie alla rimodulazione dei servizi in collaborazione con la ditta appaltatrice, siamo riusciti a fare in modo che il servizio non comporti ulteriori spese per i sassaresi».

A Sassari, secondo i dati 2014 forniti dal Settore Ambiente, una famiglia di tre persone che abita in un immobile di 100 mq spendeva in media per la Tari 260 euro. Una situazione che pone la città in una buona posizione, assieme a Nuoro che ha le stesse tariffe, ma assai differente rispetto a Cagliari dove, per lo stesso anno e con le stesse caratteristiche, si pagavano 533 euro e a Oristano 317. Inoltre sempre per il 2014 la media sarda era di circa 370 euro, quella nazionale di 290 euro.

Ma per mantenere basse le cifre è necessario fare bene la differenziata. «Il “porta a porta” – aggiunge l’assessore all’Ambiente – è uno strumento strategico, importante perché è necessario raggiungere, prima possibile, il 65 per cento di raccolta differenziata in città, come prescrive la legge, per non incorrere in sanzioni salate. Sassari, quest’anno, corre il rischio di incorrere in una ulteriore penalità che potrebbe addirittura essere di 1,2 milioni di euro».

Tra i servizi offerti nella gestione rifiuti, poi, Sassari offre quello del ritiro ingombranti, riconosciuto come uno dei più efficienti in Italia. Basti pensare che, per smaltire un rifiuto ingombrante o degli sfalci di potatura non solo è presente l’ecocentro, aperto in via Ariosto dal lunedì al sabato, ma esistono delle stazioni mobili per avvicinare il servizio al cittadino: il martedì a piazzale Segni, il giovedì a Li Punti, in via Camboni, e il sabato a rotazione in varie borgate. E’ possibile inoltre prenotare il ritiro gratuito a domicilio chiamando il numero verde (800 431438 attivo solo per telefonate da rete fissa), che risponde con un operatore dalle 8 alle 19 tutti i giorni, esclusa la domenica.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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