Nei riti della Settima Santa la devozione religiosa della città

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Da lunedì 30 marzo al via gli appuntamenti curati dalle confraternite sassaresi.

Sassari_conferenza stampa Settimana SantaSassari 26 marzo 2015 – Le processioni, le funzioni religiose, le veglie e le adorazioni quindi la Via Crucis per le vie del centro storico, in una suggestiva atmosfera che richiama, in maniera immutata, le secolari tradizioni di una comunità che vive con fede il significato della Pasqua di Resurrezione. Sono i riti della Settimana Santa che prenderà il via lunedì 30 marzo. Tanti appuntamenti religiosi, curati dalle confraternite riunite: dei Santissimi Misteri e del Santissimo Sacramento, dei Servi di Maria, di Santa Croce e del Gonfalone, dell’Orazione e Morte, che vedranno i fedeli autentici protagonisti dei momenti più significativi della devozione religiosa della città.

È ricco di incontri il calendario promosso dall’assessorato alle Politiche per lo sviluppo locale, programmazione, cultura e turismo del Comune di Sassari e che avrà nell’area storica della città il cuore pulsante dei riti della Settimana Santa.

Gli appuntamenti sono stati presentati questa mattina nella sala conferenze di Palazzo Ducale alla presenza dell’assessora Monica Spanedda e dei rappresentati delle confraternite cittadine.

LA SETTIMANA SANTA.

Sarà la chiesa delle Monache Cappuccine a ospitare i primi due appuntamenti della Settimana Santa curati dalla Confraternita dei Santissimi Misteri.

Lunedì santo (30 marzo), alle ore 18,30, sarà celebrata la santa messa con predica.

Martedì 31 marzo, alle 10,30, sarà officiata la messa in onore dei confratelli defunti che hanno indossato il tradizionale saio color viola. La sera, invece, con partenza proprio dalla chiesa della Monache Cappuccine, alle 18,30 prenderà il via la solenne processione per le vie della città storica, alle ore 19,00 farà sosta nella chiesa di San Giacomo, sede dell’arciconfraternita dell’Orazione e Morte. La chiesa, situata difronte alla cattedrale di San Nicola, ospiterà i simulacri delle confraternite cittadine. Quindi alle 19,15 la processione farà tappa nella vicina cattedrale.

Mercoledì 1° aprile, giornata del mercoledì santo, alle 18,30 si aprirà la chiesa di Sant’Andrea, eretta intorno al XVII secolo. Dalla chiesa, situata quasi a metà del Corso Vittorio Emanuele, partirà la processione della Madonna Addolorata curata dalla confraternita dalla Santissimo Sacramento. La prima tappa sarà, verso le 19, nella chiesa di San Giacomo dove i confratelli dell’Orazione e Morte ospiteranno i simulacri della Madonna Addolorata e del Cristo in croce. Alle 19,15 la processione proseguirà per la cattedrale.

Il 2 aprile, giovedì santo, alle ore 18,30 la chiesa della Santissima Trinità, nell’omonimo corso, l’arciconfraternita di Santa Croce e del Gonfalone preparerà la celebrazione della messa in Coena Domini e della lavanda dei piedi. Alle 20, in gran parte delle chiese cittadine si svolgeranno veglie e l’adorazione dei santi sepolcri.

Il 3 aprile, venerdì santo è il giorno della Crocifissione di Cristo, sarà una giornata intensa e ricca di funzioni religiose. La mattina alle ore 9, dalla chiesa di Sant’Antonio Abate, l’arciconfraternita dei Servi di Maria porterà il simulacro della Madonna della Addolorata in processione per le vie della città, toccando sette chiese del centro storico. Il corteo dei fedeli farà quindi sosta nella chiesa di San Giacomo, dove alle 10 ad accoglierli ci sarà l’arciconfraternita dell’Orazione e Morte, quindi alle 10,15 proseguirà per la cattedrale.

In serata, alle ore 17,30 nella chiesa della Santissima Trinità si svolgerà il rito della deposizione del Cristo morto

Alle 19 l’arciconfraternita di Santa Croce e del Gonfalone aprirà la processione e la Via Crucis per le vie della città che condurrà i fedeli alla chiesa di San Giacomo (ore 20), dove il simulacro della Madonna Addolorata e del Cristo in croce saranno accolti dall’arciconfraternita dell’Orazione e Morte. Alle 20,15 si proseguirà per la cattedrale.

La domenica di Pasqua di Resurrezione, 5 aprile, l’appuntamento per i fedeli è alle 10 nella chiesa della Santissima Trinità, dove l’arciconfraternita di Santa Croce e del Gonfalone guiderà la processione del Cristo Risorto. Sempre alle 10, dalla chiesa di Sant’Antonio Abate l’arciconfraternita dei Servi di Maria porterà in processione la Madonna. Le due processioni, verso le 10,15, si ritroveranno in piazza Monsignor Mazzotti perl’Incontro tra Gesù Risorto e la Vergine Maria. Piazza Colonna Mariana sarà anche il luogo di incontro di tutte le autorità religiose, delle confraternite cittadine, dei Gremi, del sindaco accompagnato dalla giunta municipale.

La processione si concluderà nella cattedrale di San Nicola, dove l’arcivescovo di Sassari, padre Paolo Atzei, presiederà la concelebrazione eucaristica.

Da segnalare che domani, venerdì 27 marzo nella chiesa di Sant’Antonio Abate, sede dell’arciconfraternita deiServi di Maria, alle 18,30 si svolgerà la celebrazione di chiusura del settenario predicato in onore della santissima Vergine Addolorata con il tradizionale canto dello Stabat Mater.

Le confraternite e le loro origini 

I riti della Settimana Santa mutuano modelli di devozione popolare della tradizione iberica.

Sassari_rappresentanti confraterniteLe processioni della Settimana Santa di Sassari rappresentano ancora una delle tappe più significative delle devozioni di massa che scandiva i tempi della vita religiosa della città d’Antico Regime.

Anche a Sassari i riti della Settimana Santa mutuano modelli di devozione popolare propri della tradizione iberica. Il loro sviluppo in Sardegna, infatti, coincise con il momento culminante dell’egemonia spagnola nell’isola in ambito politico-amministrativo e soprattutto culturale.

Le confraternite cittadine

Le origini delle confraternite cittadine sono molto antiche, le prime notizie risalgono al XV secolo e anche prima. Probabilmente nacquero in seno alle corporazioni di arti e mestieri e da queste, sembra, sorsero i gremi. Esse insieme alle corporazioni e ai gremi prendevano parte a tutte le processioni e ne erano prestigio e ornamento.

L’appartenere a una confraternita fu sempre considerato un grande onore e tutti, dal più umile al più distinto cittadino appartenevano a uno di questi sodalizi che, va ricordato, nel passato erano numerosissimi.

Oggi i riti della Settimana Santa restano più fiorenti che mai, organizzati proprio da quelle confraternite che, avendo perso gran parte dei loro scopi fondativi, da sempre si dedicano alle celebrazioni del periodo che precede la Pasqua e sono le uniche sopravvissute ai tempi.

L’arciconfraternita di Santa Croce e Gonfalone

La più antica di cui si ha notizia a Sassari è l’Arciconfraternita di Santa Croce e Gonfalone, nata certamente prima del XV secolo, e conosciuta all’origine come “Confraternita dei Disciplinati” (notizie intorno al 1300, affiliata ai Frati Francescani). In città era nota come quella dei “battuto biancos” per il saio bianco che indossano i suoi appartenenti. Oggi la confraternita ha sede nella chiesa della Santissima Trinità. Unica in città, ebbe dal Papa l’alto privilegio del Gonfalone, ossia di poter usare una sorta di ombrellino, a mo’ di baldacchino, decorato con strisce rosse e gialle. Celebrano la processione del Venerdì Santo preceduta dal discendimento del Cristo.

L’arciconfraternita dell’Orazione e Morte

Fu fondata in Sassari da un pio sodalizio di cavalieri e di dame la sua attività risale alla seconda metà del XVI secolo. Nel 1568 fu affiliata alla venerabile compagnia dell’Orazione e della Morte di Roma che ebbe principio nel 1551. Hanno diritto di essere confratelli soltanto i nobili di nascita o per diploma e consorelle le nobili per nascita o per matrimonio.

Lo scopo istituzionale era quello di accompagnare i condannati a morte al patibolo e provvedere alla loro sepoltura assistendo poi le famiglie con le questue ricavate.

Attuale scopo dell’arciconfraternita dell’Orazione e Morte è quello di promuovere la pietà e provvedere al conforto degli infermi e dei bisognosi. Nei locali annessi alla chiesa di San Giacomo (esistente sin dal XIII secolo e proprietà con tutto il suo annesso complesso dell’arciconfraternita) gestisce, con la collaborazione del Sovrano Militare Ordine di Malta e della Croce Rossa Italiana, un consultorio polispecialistico gratuito per i non abbienti aperto tutti i giorni con medici volontari.

La divisa dei confratelli è un sacco nero d’ortica (fibra simile al lino) col cappuccio, portante l’arma composta di un teschio d’argento su campo nero, sormontato dalla croce con attorno la leggenda: “In hoc signo vinces” e, sulle mani, dei guanti gialli.

Erano detti “battuto nieddos” per il colore del loro saio.

Attualmente partecipa alla Settimana Santa accogliendo nella propria chiesa le altre confraternite e i loro simulacri durante le varie processioni.

L’arciconfraternita dei Servi di Maria

È nata nel 1614 in seno all’ordine religioso dei Servi di Maria. Ha cappella propria nella chiesa di Sant’Antonio Abate, rimanenza dell’antica chiesa che sorgeva prima della ricostruzione avvenuta nel 1700. Dedicata alla Madonna Addolorata, ne organizza il settenario e la processione il Venerdì Santo di mattina. L’abito è bianco con scapolare nero sul petto.

La confraternita del Santissimo Sacramento

Esiste dalla metà del XVII secolo ed è insediata nella chiesa di Sant’Andrea. I suoi appartenenti erano tutti di nazione genovese o della Corsica. Si riuniva nella chiesa dello Spirito Santo vicina a Porta Utzeri.

In passato la sua processione dell’Addolorata, precedeva quella dei Cavalieri di San Giacomo, alle tre del pomeriggio del Giovedì Santo. Con la soppressione delle processioni nel giorno di Giovedì fu anticipata al Mercoledì Santo. L’abito è un saio bianco con mantellina rossa.

La confraternita dei Misteri

Le sue origini sono legate alla presenza dei Gesuiti nella chiesa di Gesù e Maria (Santa Caterina). Da quella chiesa il Martedì Santo usciva la processione dei Misteri, sino a che, alla fine dell’ottocento, le continue liti con il parroco costrinsero i congregati a sospendere le attività. Dal 1901 la processione è ripresa con partenza dallachiesa delle Monache Cappuccine e con nuovi simulacri, e la confraternita è stata qui ricostituita nel 1932. L’abito è un saio color viola.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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