L’integrazione attraverso l’arte culinaria

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Un percorso di formazione per dodici donne extracomunitarie. È ideato dalla Cospes Salesiani Sardegna e unisce in rete istituzioni e associazioni del terzo settore.

Sassari_Diamante_1Sassari 20 marzo 2015 – L’obiettivo è quello di valorizzare e potenziare le abilità manuali legate a tradizioni etniche nel settore culinario, trasformandole così in competenze che offrano opportunità di lavoro e di integrazione sociale. È il progetto

SapO(E)ri” – SapOri e SapEri a confronto” della Cospes Salesiani Sardegna che, inserito all’interno del bando Diamante e finanziato dalla Regione con 138mila euro, offrirà a dodici donne extracomunitarie la possibilità di partecipare a un percorso formativo che le porterà ad avere la qualifica di “addetto all’approvvigionamento della cucina, conservazione delle materie prime e realizzazione di preparazioni di base”.

Il progetto, di cui il Comune di Sassari è partner, è stato presentato questa mattina nella sala conferenze di Palazzo Ducale. Attorno al tavolo erano seduti tutti gli attori coinvolti nell’iniziativa che vede la Cospes Salesiani Sardegna ideatrice del progetto. A dare supporto c’è una vera e propria rete di soggetti formata dalla Caritas turritana, Confcooperative Sassari-Olbia Tempio, l’associazione di promozione sociale Inthum, l’Università di Sassari con il corso di laurea in Servizio sociale, la cooperativa di mediatori culturali MelliCoop, l’Arci Sardegna e il circolo didattico Sassari-Ctp.

«Abbiamo voluto essere partner del progetto per due motivi importanti – ha detto l’assessora ai Servizi sociali del Comune di Sassari, Grazia Manca – perché da una parte ha in sé l’obiettivo dell’inclusione sociale delle donne extracomunitarie, attraverso percorsi di orientamento al lavoro. Dall’altra ci consente di dare valore alla rete che si è creata, tra istituzioni e associazioni del terzo settore.

«Si inserisce in maniera complementare – ha aggiunto l’esponente della giunta di Nicola Sanna – all’interno di altre iniziative che l’amministrazione comunale sta portando avanti, come il progetto attraverso il quale l’amministrazione intende trasformare il vecchio mercato civico in un polo del gusto che svolga una funzione di volano per il recupero di mestieri e attività legate alla nostra tradizione agroalimentare, promuovendo anche la nascita di nuove imprese».

A illustrare il progetto, finanziato dalla Regione Sardegna con 138mila euro, sono state la presidente della Cospes Salesiani Sardegna Antonella Busa e la responsabile della progettazione Monica Sanna. Al progetto, per il quale è possibile ancora presentare domande entro il 3 aprile, parteciperanno 12 donne extracomunitarie più altre due nella veste di uditrici. In questa fase si stanno valutando i curricula che stanno pervenendo a seguito di pubblicazione del bando. Il corso, unico nella provincia di Sassari, avrà la durata di 460 ore, delle quali 198 ore di formazione in aula che si svolgeranno a Sassari, 124 ore di laboratorio che si terranno a Porto Torres nella Scuola di Cucina Gran Galà. Il percorso formativo prevede anche un periodo di stage di 138. Il ciclo di lezioni è previsto inizi entro fine aprile.

Il percorso formativo, oltre a richiedere alle partecipanti un livello base di conoscenza della lingua italiana, sarà finalizzato a fornire competenze di base per la realizzazione di cibi, valorizzando però le competenze già possedute nella preparazione di piatti tipici del paese di origine. Competenze acquisite anche in contesti non formali, perché magari tramandate in famiglia. Il corso, prevederà anche moduli aggiuntivi di italiano, di tematiche dell’integrazione interculturale, di conoscenza delle opportunità e dei servizi del territorio e orientamento al lavoro e creazione d’impresa.

Il progetto verrà realizzato con la collaborazione della Cooperativa Sociale Circle Food e della Scuola di Cucina Gran Galà di Porto Torres che metterà a disposizione i propri Chef. Questi con la loro professionalità saranno in grado di far acquisire alle allieve nuove e indispensabili competenze ma, soprattutto, valorizzare quelle già possedute e legate alla tradizione culinaria dei Paesi di provenienza.

Alla fine del percorso le allieve, che avranno frequentato almeno l’80 per cento del percorso formativo, potranno sostenere gli esami di certificazione per “allestimento e pulizia degli ambienti, delle attrezzature e degli utensili di cucina” e “trattamento delle materie prime ed predisposizione di preparazioni di base”.

Il corso si chiuderà con una giornata in cui si svolgeranno una tavola rotonda, un convegno pubblico e una cena che verrà preparata e allestita nella mensa della Caritas diocesana di Sassari.

Questa mattina, all’incontro sono intervenuti anche il dirigente del Settore Servizi Sociali del Comune di Sassari Mario Mura, Antonello Sanna in rappresentanza della Caritas turritana, Gavino Sotgia presidente di Confcooperative Sassari-Olbia Tempio, Alberto Merler per l’associazione di promozione sociale Inthum, Andrea Vargiu direttore del corso di laurea in Servizio sociale dell’Università di Sassari, Maria Elena Alvares per la cooperativa di mediatori culturali MelliCoop e Fanco Uda per l’Arci Sardegna.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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