La valle del Bunnari tra storia e turismo

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Alta partecipazione di cittadini e associazioni alla presentazione del bando Baddhe per il recupero dell’area alle porte di Sassari.


Sassari_presentazione Baddhe_1Sassari 20 febbraio 2016 – «La valle del Bunnari con la sua storia, con le due dighe tra le più antiche della storia in Sardegna, è una realtà che vogliamo e dobbiamo recuperare. E per questo, per condividere il più possibile questo progetto, vogliamo raccogliere suggerimenti e idee». Così giovedì sera il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha aperto l’incontro organizzato dal Settore Mobilità urbana e rurale del Comune di Sassari nella sala conferenza dell’ex Infermeria San Pietro. Il tema era la presentazione del bando regionale Baddhe attraverso il quale l’amministrazione comunale guidata da Nicola Sanna, in associazione temporanea con il Comune di Osilo, mira a un finanziamento per realizzare interventi di recupero e riqualificazione di aree vincolate per il loro valore paesaggistico e attualmente in stato di degrado.

 

Sassari_presentazione Baddhe_2Si punta a ottenere 300 mila euro che consentirebbero il recupero di un’area di alto valore storico e paesaggistico che, per Sassari, potrebbe diventare un punto di riferimento per il turismo naturalistico.

«Abbiamo già iniziato a investire nella zona, inoltre – ha detto ancora il sindaco – con un progetto che ha visto l’impiego di lavoratori “una tantum”, abbiamo riattivato alcuni sentieri naturalistici del Rio barca. L’affetto dei sassaresi per queste aree, ci ha portato a riscoprire un patrimonio inestimabile.

«Con il contributo di idee vogliamo costruire un progetto che sia partecipato e condiviso dalle comunità che amministriamo», ha chiuso il primo cittadino di Sassari.

Sassari_Bunnari percorsoE l’interesse per quest’area, da parte della cittadinanza si è fatto sentire. Molto alta l’adesione alla giornata, testimoniata dalla presenza di numerosi rappresentanti di associazioni sportive, ambientaliste quindi dell’ordine degli ingegneri e degli architetti, dei consorzi strade vicinali, dell’Università, del Cnr, oltre a tecnici e funzionari dei due Comuni coinvolti. Tanti gli interventi dei presenti e tante le schede, con interessanti proposte, che gli uffici della Mobilità urbana e rurale hanno raccolto durante la serata.

 

A confermare l’importanza di questo tipo di progettazione è stato anche il sindaco di Osilo, Giovanni Ligios, che ha sottolineato come l’iter avviato con il bando Baddhe rappresenta «l’inizio di una serie di collaborazioni, perché quella zona ci interessa in modo particolare e è importante per il nostro territorio».

E se 300 mila euro saranno sufficienti al recupero soltanto di alcune aree, si dovrà già pensare al reperimento di ulteriori risorse.«Dobbiamo pensare di investire anche diversamente – ha detto ancora Giovanni Ligios – e associarci per disegnare un’area di particolare interesse naturalistico».

 

È stato, invece, l’assessore alla Mobilità urbana e rurale Antonio Piu a rimarcare che «nell’area del Bunnari sono presenti sentieri che meritano di essere recuperati e riqualificati, così come alcune strutture che sorgono in questa zona che può essere vista come un importante sbocco turistico per Sassari».

Sassari_presentazione Baddhe_3L’assessore ha quindi illustrato le strutture che le due amministrazioni intendono riqualificare. Il progetto prevede il ripristino e la messa in sicurezza del percorso che collega le due dighe, la sistemazione degli accessi all’area nei pressi della diga bassa e della diga alta e di quello per il tunnel sotterraneo nella “Valle dei Ciclamini”. Il tunnel fu costruito insieme alla diga bassa per portare l’acqua da questa, in linea retta per oltre cinque chilometri sottoterra, direttamente alla palazzina liberty dell’acquedotto ottocentesco di Sassari.

È prevista anche la sistemazione di aree parcheggio preesistenti, per garantire l’accesso ai percorsi dalla “Valle dei Ciclamini” e all’ingresso della diga alta; interventi di restauro per la tutela e la valorizzazione di edifici e manufatti in stile liberty, in particolare dell’edificio noto come “sala filtri” situato vicino alla diga bassa, dove è crollata la copertura, un abbeveratoio in pietra di fine Ottocento nei pressi della Valle dei Ciclamini e un piccolo manufatto di ingresso al tunnel posto lungo il percorso di accesso alla diga bassa. I percorsi e le aree parcheggio saranno attrezzate con cartelli informativi e di orientamento nonché con arredo urbano integrati al contesto.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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