Assistenza ai disabili e “ritornare a casa”, salvi i fondi

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Soddisfazione dell’assessora alle Politiche sociali del Comune di Sassari, Grazia Manca: ma l’attenzione resta alta.

Sassari_Grazia MancaSASSARI 17 febbraio 2015 – «Siamo soddisfatti per l’emendamento previsto alla finanziaria regionale e che ripristina i fondi (32 milioni di euro) che, in una prima ipotesi, sarebbero venuti meno per la legge 162/98 e per i progetti “ritornare a casa”. Se i tagli fossero stati confermati si sarebbero potute avere forti ripercussioni su quella popolazione che ha un enorme bisogno di assistenza».

Lo dice l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Sassari, Grazia Manca, che commenta la notizia apparsa oggi sui quotidiani regionali e assicura che continuerà a mantenere alta l’attenzione su una questione estremamente delicata e di notevole importanza per la città di Sassari.

I paventati tagli avevano fatto temere per la possibilità di prestare adeguati servizi a una popolazione bisognosa di assistenza sempre più in crescita. I timori dell’esecutivo sassarese erano quindi già stati segnalati, durante una serie di incontri, proprio all’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru.

L’ipotesi tagli ha preoccupato fortemente la giunta di Nicola Sanna, anche in considerazione dell’incidenza delle problematiche sostenute dalla legge 162 e dai progetti “ritornare a casa”.

I dati del Comune di Sassari, su un arco temporale di quattordici anni, evidenziano una crescita esponenziale dei piani per le persone non autosufficienti, passati dai 48 del 2001 ai 1.792 del 2014 (programma 2013). Il 56,03 per cento dei piani riguarda la popolazione anziana. A beneficiare della legge 162/98 sono i minori, gli adulti e gli anziani in condizione di handicap grave.

Beneficiari degli interventi “tornare a casa”, invece, sono quelle persone attualmente inserite o a forte rischio di ricovero in strutture residenziali a carattere sociale o sanitario, con patologie gravissime come quelle oncologiche o la Sla.

Senza l’emendamento di modifica, presentato dal capogruppo del Pd Pietro Cocco, che corregge alcuni dettagli della manovra già emendata durante l’esame in commissione Bilancio, il Comune di Sassari vedrebbe decurtare cifre considerevoli che, a esempio per i progetti “tornare a casa”, avrebbero sfiorato anche il 50 per cento. Nel 2014 il Comune di Sassari ha impegnato 6,6 milioni per la legge 162/98 e circa 4milioni per i progetti “tornare a casa”.

«Occorre – afferma ancora Grazia Manca – che il consiglio regionale prenda atto che la legge 162/98 e il programma tornare a casa sono misure di civiltà che garantiscono al disabile la permanenza nel proprio ambito familiare e, contemporaneamente, rappresentano una misura indiretta di contenimento della spesa sanitaria, in grado di evitare lunghi e costosi ricoveri ospedalieri». I tagli comporterebbero un danno fortissimo, prima di tutto ai disabili e alle loro famiglie, agli operatori, quindi allo stesso sistema sanitario regionale.

L’attenzione della giunta di Nicola Sanna resta comunque alta, affinché la giunta e il consiglio regionale siano sempre più sensibilizzati alla necessità di rispondere in maniera adeguata ai bisogni dei cittadini in difficoltà.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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