Arti e mestieri raccontano la storia di Stintino

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Inaugurato il “Museo” che raccoglie gli strumenti da lavoro di pescatori, maestri d’ascia e artigiani del paese. Negli stessi locali le mostre delle conchiglie del Mediterraneo e dei libri e modelli di imbarcazioni a vela latina.

 

Stintino_Museo arti e mestieri_1STINTINO 13 luglio 2014 – Vecchi ricordi, memorie di un tempo andato che resta impresso nelle foto e nei diari delle famiglie. Profumi antichi, l’odore del mare sugli strumenti usati agli inizi del Novecento dai pescatori di Stintino, del legno lavorato dalle sapienti mani degli esperti maestri d’ascia del paese. Si respirava questo nell’aria, ieri sera, nei locali della scuola elementare di via Lepanto dove l’associazione Il Tempo della memoria ha allestito il “Museo delle arti e dei mestieri”.

Ed è stato subito un successo di pubblico. Tanti i visitatori curiosi di conoscere la storia di Stintino, raccontata attraverso oggetti e immagini, che ieri hanno partecipato all’inaugurazione del “Museo”.

La pesca praticata a Stintino è narrata con due modelli di reti per tonnara e con un modello di pesca con la lampara. La splendida spiaggia della Pelosa fa da sfondo a diciotto modellini di imbarcazioni utilizzate per la pesca del tonno. Un barcareccio della tonnara al completo e interamente realizzato a mano: bastarde, musciarre, capo rais, vascelli, rimorchi, barbariccio, paloschermotti, mascarana. Tra i modellini di imbarcazioni anche quello della “Buona difesa”, il battello carlofortino utilizzato per il viaggio del postale dal 1909 al 1932.

Quindi nasse, un vivaio per aragoste e una cassa, riprodotta nelle dimensioni originali, che i pescatori ancoravano all’imboccatura del porto e dentro la quale depositavano le aragoste catturate in attesa dell’arrivo dei grossisti ai quali venderle.

Poi ancora, fotografie, documenti e abiti utilizzati dai tonnaroti in tonnara.

Stintino_Museo arti e mestieri_2Uno spazio a sé è stato dedicato agli attrezzi dei maestri d’ascia, con gli strumenti originali utilizzati dai mastri che a Stintino hanno fatto la storia delle barche a vela latina. In evidenza quelli di Giacomo Bosco (1899 – 1968) raccolti in alcune teche. E poi ancora l’originale banco da lavoro di un altro maestro d’ascia stintinese, zio Peppe Benenati, con sopra tutti gli utensili così come lui li aveva lasciati.

«Il nostro obiettivo – ha detto Francesca Demontis, rappresentante dell’associazione – è arricchire ulteriormente la raccolta di oggetti e fare in modo che il museo non sia soltanto stagionale. Una volta conclusi i lavori del nuovo Museo della Tonnara, ci auguriamo di riuscire ad allestire un ala del nuovo edificio che sorgerà sulla strada panoramica».

 

Spazio anche per le conchiglie del Golfo dell’Asinara (collezione Alfredo Camoglio), la mostra realizzata dall’associazione “La Conchiglia”, quindi le immagini d’epoca dell’Istituto Luce realizzate da Carlo Delfino. Nella stessa sala gli attrezzi agricoli, quelli adoperati per filare e utilizzati da artigiani e massaie a Stintino. Ancora poi, un’intera sala è dedicata alla mostra “Vele Latine e libri di mare” realizzata dalla Biblioteca Blu di AVeLa Tradizionale.

Le mostre resteranno aperte tutti i giorni dalle 18,30 alle 23,30 sino al 9 settembre. Il giovedì anche la mattina dalle 10 alle 12,30.

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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