Parchi, paesaggio naturale e culturale

Pubblicato da

Chiusa la seconda giornata del meeting internazionale di Stintino. Domani escursione all’Asinara con una tavola rotonda a Cala Reale.

 

Un momento del convegnoSTINTINO 6 giugno 2013 – La tutela e la valorizzazione dell’ambiente passa anche dal recupero del patrimonio materiale e immateriale di un territorio, dalla sua specificità, dalla sua storia, dalla cultura e dalla lingua. È quanto emerso durante la seconda giornata del meeting sull’ambiente e turismo sostenibile che questa mattina, nella sessione plenaria dedicata ai “Parchi, paesaggio naturale e culturale”, ha messo a confronto la realtà isolana con quella dei Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo.

Realtà lontane ma accomunate dagli stessi obiettivi: difendere il territorio, conservare la natura, valorizzare il paesaggio e il patrimonio, fare educazione ambientale e ricerca scientifica.

 

L’esperienza tra le più interessanti nell’area del Mediterraneo sembra essere quella della Catalogna che raccoglie 100 comuni, 12 parchi, 105 mila ettari di territorio e un budget gestionale di 31milioni di euro. Una vera e propria rete di parchi che consente di fare squadra e valorizzare l’intera area che trova, anche nel progetto Parc a taula con finalità di sviluppo economico, un esempio di collaborazione tra pubblico e privato. «Le aziende di prodotti e servizi che aderiscono al progetto – ha detto Xavier Roget della Deputació di Barcellona – ricevono un riconoscimento e diventano un punto di informazione e collaboratori del parco. I parchi che hanno un marchio di qualità lavorano allora con prodotti di qualità in grado di dare maggiore forza».

E di marchio di qualità ha parlato anche Vittorio Gazale, direttore del parco regionale di Porto Conte. «Il marchio è uno strumento in grado di generare un effetto moltiplicatore della spesa quindi una ricaduta economica sul territorio. Bisogna lavorare allora sulla promozione del marchio, non tradire le aspettative dei consumatori; la scelta di pochi prodotti potrebbe assicurare più coerenza con le finalità che il parco si pone», ha detto Gazale.

Il parco per nascere però segue un processo sociale che dura generazioni. E l’esempio è quello dell’Asinara che, dopo cent’anni di storia carceraria, nel 1997 è diventato tale. «L’isola è inserita nel territorio che la circonda – ha detto Pierpaolo Congiatu, direttore del parco nazionale dell’Asinara – e per vivere ha bisogno del territorio. L’Asinara ha avuto uno sviluppo che altrove non c’è stato, e non si può certo parlare di immobilismo».

 

Si sono succeduti quindi gli interventi di Joan Elies Adell Pitarch rappresentante del governo catalano ad Alghero, Reca Vidiella coordinatore dell’Area territorio e sostenibilità della Diputació di Barcellona, Jean Louis De Zerbi direttore generale dell’assessorato Gioventù e sport con competenze di educazione ambientale, Sergio Ginesu rappresentante WWF Sardegna, Alessio Satta Direttore della Agenzia regionale Conservatoria delle coste, Claire Petite responsabile del progetto Totem, Gabriella Gasperetti della Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, Apostolos Antoniadi del Dipartimento di monitoraggio ambientale e di elaborazione dati del Balkan Environment Center, e il suo connazionale Lazzaro Misopolinos responsabile Telemetric Monitoring Network of Balkan Environment Center. Ha chiuso quindi Vincenzo Tiana di Legambiente. La sessione è stata moderata dal sindaco di Sassari Gianfranco Ganau.

 

Domani 7 giugno (partenza ore 9,30 dal porto Marina di Stintino) è prevista una escursione sull’isola dell’Asinara, a Cala Reale, dove è in programma una tavola rotonda sulla storia del campo di prigionia e del cimitero dei serbi. Il meeting si concluderà l’8 giugno con la costituzione di un tavolo tecnico-scientifico permanente.

 

Commenta su Facebook

Close
Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
Seguimi sui social network per essere sempre aggiornato
Twitter Facebook
Google+
Questo sito usa i cookie per migliorare la tua esperienza d’uso e usa cookie di terze parti. Maggiori informazioni. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.