«Sara Donghi ha vinto ai punti meritatamente»

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Angelo Tarantini prende posizione dopo le critiche riportate sul quotidiano locale.

 

MuayThai_73SASSARI 8 LUGLIO 2013 – «Un match duro, equilibrato, disputato testa a testa sino al gong finale della quinta ripresa, nel quale la campionessa del mondo Sara Donghi ha calciato di più, ha messo a segno un numero maggiore di ginocchiate, ha dominato nella lotta e ha fatto più proiezioni; e lo dimostra il fatto che l’avversaria è caduta più volte al tappeto. L’antagonista di Sara Donghi ha sferrato qualche pugno in più, è vero, ma questi nella Muay thai non fanno punteggio».

Sono le parole di Angelo Tarantini, presidente del Tarantini Muay Thai Boxing organizzatore del recente trofeo internazionale che ha assegnato i titoli italiano Pro, europeo e quello di migliore atleta della competizione che si è svolta a Sassari sabato 6 luglio, al Pala Simula di via Poligono.

Il suo è uno sfogo dopo le critiche «ingiuste» riportate sul giornale locale.

«Io mi chiedo – riprende Angelo Tarantini – che senso abbia fare volantini esplicativi da consegnare all’ingresso, con i metri di giudizio della muay thai, se poi chi deve scrivere dell’incontro non è un tecnico della disciplina e dà credito a 20 persone del pubblico che, per qualsiasi ragione, si mettono a fischiare? I fischi ci possono anche stare – prosegue – gli spettatori hanno pagato sono liberi di farlo, possono fare il tifo per un atleta o per un altro. È giusto criticare le prestazioni di un atleta se non rende sul campo, ma in questo caso non ammetto l’ignoranza. Sara Donghi ha reso appieno, vincendo ai punti in tutti e cinque i round, con un crescendo nell’ultimo. Allora, chi scrive non dovrebbe quanto meno informarsi su come si giudica la disciplina?».

 

La Muay thai è uno sport difficile da capire, soprattutto le sue regole. «Per i non addetti ai lavori – riprende Angelo Tarantini che è anche commissario tecnico della nazionale e delegato del Comitato Kombatleague della Sardegna – è facile farsi influenzare da una visione di tipo pugilistico, dove a ogni pugno corrisponde un punto. In questa disciplina, lo ribadiamo, non è così. Qui non vince chi ha portato a segno il maggior numero di colpi ma chi ha praticato una migliore Muay thai, cioè chi ha portato i colpi migliori in maniera efficace. Ecco allora che i colpi maggiormente considerati ai fini del giudizio sono i calci, le ginocchiate, i gomiti e la dominanza nella lotta. I giudici lo sanno bene e verificano proprio questo».

 

A dare una visione dell’incontro, in linea con quanto accaduto sul ring, è anche Massimiliano Baggio, presidente nazionale della Kombat League e presente sabato a bordo ring. «Quello tra Sara Donghi e Francesca Cigolini è stato un match equilibrato – afferma Baggio ancora sconcertato dalla lettura dell’incontro fornita dal quotidiano locale – e, sicuramente, è stato per i giudici anche un duro lavoro. Tra le due atlete si è visto un incontro fantastico. Secondo me la strategia della Cigolini è stata poco efficace e questo ha influito sul giudizio dell’incontro. La Donghi ha seguito le regole classiche della disciplina e ha sfruttato la sua maggiore esperienza. L’ospite ha sì portato un gran numero di colpi, anche con i pugni, ma la loro efficacia non è stata vincente perché molti colpi non andavano a segno, inoltre nella Muay Thai i pugni hanno un basso impatto nella valutazione dei giudici».

Due parole Baggio poi le spende per i giudici. «I nostri giudici hanno dimostrato alta qualità e professionalità in tutti gli incontri. Hanno mostrato di saper gestire il ruolo e la loro autorevolezza era data anche dalla presenza sul ring e a bordo quadrato del presidente del comitato arbitrale Kombat League. Mi auguro – conclude – che si faccia chiarezza sull’accaduto al più presto, leggere quell’articolo mi ha lasciato una grande amarezza».

 

«Non capiamo invece – riprende Tarantini – come si possa dire che il pubblico “è il vero giudice di ogni incontro, e che il suo giudizio è quello più importante”. In quale sport lo è? Può essere un validissimo supporto per gli atleti, uno stimolo a fare meglio. Il pubblico può contestare un verdetto ma non per questo può avere sempre ragione. In questo caso i fischi di venti persone, supporter non sassaresi, non possono certo essere considerati di “peso” sull’esito dell’incontro».

Sassari infatti sa ben considerare i suoi campioni e, vale la pena ricordarlo, Sara Donghi è campionessa del mondo, due volte vincitrice in Thailandia nella King’s Cup e attualmente è imbattuta da novembre 2011.

 

«Ci spiace poi constatare – aggiunge Angelo Tarantini – che non sia stato dato lo spazio che meritava alla vittoria del titolo europeo da parte di Mauro Serra, atleta eccezionale, che ha vinto non per aver dato un pugno “diretto” al suo avversario, ma per una serie di colpi di gomito e due ginocchiate che hanno piegato il massiccio olandese Melvin Wessing».

«Quindi – conclude il ct azzurro – onore ad Andrea Serra che, dopo aver avuto ragione del campione del mondo polacco Rafal Simonides, si è anche aggiudicato il trofeo Nello Tarantini come migliore atleta sul quadrato».

 

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Andrea Bazzoni - Gestione Uffici Stampa
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